Come appendice della sala arte, sono presenti nel museo alcune macchine che sfruttano il principio rilievografico, procedimento grafico molto elegante e raffinato, circoscritto quasi esclusivamente alle stampe di carta da lettera e buste molto fini, di biglietti da visita, cartoncini per inviti e partecipazioni.
Matrice è una piastrina d’acciaio incisa che viene inchiostrata con un pennello e ripulita in modo che l’inchiostro rimanga solo negli intagli. La carta, compressa fra la matrice e una contro matrice, preleva l’inchiostro dai cavi in corrispondenza dell’incisione. Gli inchiostri devono essere densi e brillanti per dare pregio allo stampato.
Per la stampa vengono impiegati piccoli bilancieri a mano ma anche macchine perfezionate e semi-automatiche come il modello brevettato Johnston, visibile nel museo, apparso sul principio del secolo XX in Inghilterra per la stampa di incisioni calcografiche ottenute meccanicamente su lastre d’acciaio e di rame. Questa macchina fu adottata anche in Russia, Svezia e Norvegia per la stampa di banconote. Costruita appositamente per ottenere stampati in rilievo, vanta un ingegnoso meccanismo che permette la stampa, l’inchiostrazione e la pulitura della placca incisa in un ciclo automatico continuo.
Nel museo è presente un piccolo impianto ad uso didattico per la fabbricazione della carta con una serie di attrezzature perfettamente funzionanti che permettono di effettuare alcuni esperimenti pratici e ottenere fogli di carta filigranata.
Maceratore della cellulosa, spappolatore (olandesina) per la trasformazione in poltiglia, forma fogli, asciugatori, feltri, strizzatoio, pressa per tenere i fogli in piano: è tutto quanto serve per ottenere un foglio di carta con le proprie mani.
Particolare interessante, sulla parete di fondo, la grande persiana in legno con alette regolabili proveniente da una vecchia cartiera di Toscolano Maderno e databile intorno al 1850. Serviva per creare una perfetta aerazione nel locale ove veniva stivata la carta ad asciugare.
Secondo tradizione, la tecnica di fabbricazione della carta fu ideata in Cina nel 105 d.C. e non fece grandi progressi per molti secoli finché gli Arabi se ne impadronirono e la trasferirono in Italia nel XII secolo, durante l’occupazione della Sicilia.
La fabbricazione della carta conobbe una fortuna straordinaria nei secoli XIV e XV, quando le manifatture si moltiplicarono nei pressi dei corsi d’acqua, elemento indispensabile alla sua fabbricazione ma anche energia gratuita per far muovere i mulini per la macerazione degli stracci.
Più leggera e maneggevole della pergamena, la carta contribuì grandemente alla diffusione del libro in volgare e giocò un ruolo decisivo nella scoperta della stampa a caratteri mobili.
Tra le centinaia di reperti storici restaurati dallo stato di rottame in cui erano giunti al museo, troviamo le prime stampatrici, dalle più semplici manuali da tavolo alle più complesse platine e pianocilindriche a funzionamento manuale o elettrico.
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Qui si concentra tutto ciò che è poi maggiormente sviluppato nei 2000 metri quadrati del museo.
Il pannello centrale evidenzia in modo schematico l'evoluzione nel tempo dei processi di stampa attraverso una serie di cliché e matrici, idealmente collegati dalla stella di un torchio. Essi sono: in rilievo: tipografia (piombo) e xilografia (legno); in piano: litografia, offset (stampa indiretta, derivata dalla litografia nel 1904); in cavo: calcografia.
Ai lati quattro pannelli con decine di targhe identificative originali di antiche fabbriche di macchine e attrezzature per la stampa che hanno caratterizzato il settore nei secoli XIX e XX.
Nella vetrinetta una cinquecentina, alcune formelle in gesso e coni da punzone.
Tra le curiosità, un modellino in legno del torchio di Gutenberg in scala 1:5 e altri torchi tipografici e litografici di ridotte dimensioni, nonché una "pedalina" per stampa tipografica del 1870 e una compositrice meccanica di ridotte dimensioni (economica) del 1880. Sono presenti anche un tirabozze per la stampa della prima copia, e una balestra, speciale tipo di "vantaggio" con piano estraibile.
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